Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. FinanzaWorld è tutto quel che vi serve perchè ... (puntata 202 del 07/01/2023)

Ogni tanto mi viene voglia di raccontare perchè FinanzaWorld è tutto quel che vi serve per investire bene i vostri sudati risparmi.

Oggi vorrei provare a farlo un'altra volta, cercando qualche angolazione diversa.

Magari qualcuno tra i tanti Fwiani & Fwiane che mi seguono dal 1999 può suggerirne altre scrivendomi a f.carla@finanzaworld.it

Io comincio subito con le mie.

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Ricevete la mia newslettera settimanale, guardate il portafoglio modello, leggete il "Metodo Carlà" e fate la Maratona. Stop.

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Mentre investite imparate ad investire. Perchè nelle newslettere spiego sempre quello che penso. Vi racconto come si fa.

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Ma c'è anche il mio ultimo libro/corso: Comincia ad Investire con Carlà. Un distillato di TUTTO quello che ho imparato in più di 30 anni di pratica sui mercati di tutto il mondo.

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Ve ne cito uno che mi è rimasto impresso e che, sono sicuro, non avrebbe problemi ad essere pubblicato con nome e cognome. Ma io invece terrò il suo cognome appuntato:

"Caro Prof, la cosa che mi piace di più di FinanzaWorld è semplice: non ha soltanto cambiato i miei risultati negli investimenti. Ha cambiato la mia mentalità sul denaro. Grazie."

Roberto S. (Bergamo)

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E adesso tocca a voi:

*FinanzaWorld è quel che vi serve perchè...?

Magari qualcuno tra i tanti Fwiani & Fwiane

che mi seguono qui dal 1999 può suggerire altre ragioni scrivendomi a f.carla@finanzaworld.it

Nel frattempo accettate un mio consiglio che ha portato assai bene alle Fwiane e ai Fwiani in tutti questi anni di Fw:

Usate il vostro tempo e il vostro cervello per imparare ad investire bene e per diventare Maratoneti.

Non è mai troppo tardi per diventare un Investitore Intelligente.

2. Il mio libro della settimana (202)

A. Barbaglia: La mossa del matto. L'Iliade di Bobby Fischer

(Mondadori)

Nessuno ha fatto per gli scacchi quello che ha fatto il grande e tribolatissimo campione americano Bobby Fischer. Forse escluso il mio amatissimo Marcel Duchamp che per il gioco del cavallo e della torre abbandonò l'arte (a modo suo, ovviamente).

"Cosa succede a chi rifiuta il mondo per giocare solo a scacchi se poi gli scacchi lo fanno diventare campione del mondo?"

«La mossa del matto» è la storia di una vita, quella di Bobby Fischer, e il tentativo di rispondere a questa domanda partendo dalla ricostruzione della finale del campionato mondiale di scacchi del 1972, la sfida del secolo, quella tra il "matto" americano – Bobby Fischer – e il campione in carica: il leggendario scacchista russo Boris Spasskij.

Giocata in piena Guerra Fredda, quella sfida USA-URSS è molto di più di una "semplice" partita di scacchi. E se Spasskij è un gentiluomo, un fine stratega, uno che sa come va il mondo, Fischer è un essere furioso. Di più: Bobby Fischer è una contraddizione vivente.

Ha un quoziente intellettivo molto al di sopra della media ma crede ai predicatori radiofonici che profetizzano la fine del mondo, non ha la licenza elementare ma è un genio degli scacchi, un gioco che ha monopolizzato la sua esistenza da quando, a sette anni, ha imparato a muovere i pezzi su una scacchiera di plastica leggendo il foglietto delle istruzioni.

Le sue bizzarrie sono innumerevoli: tutti lo aspettano a Reykjavík, sede del campionato, ma lui non c'è. Si fa attendere finché non verranno accolte alcune sue peculiari richieste, tra cui quella di aumentare il premio in denaro per il vincitore. Fa pensare ad Achille che, offeso, rifiuta di prendere le armi: se ne sta nella sua tenda, ritirato nel cuore del conflitto di cui è il baricentro.

I suoi nemici sono i Troiani, quelli di Fischer sono i Russi. L'assedio dura dieci anni, e il dominio troiano resiste, al pari di quello sovietico sulla scacchiera. E le analogie non finiscono qui...

Barbaglia, a cinquant'anni esatti dai fatti, ci offre una ricostruzione dettagliatissima della sfida del secolo, sulla base di un imponente materiale documentario. E la illumina con lo sguardo dello scrittore, che in questo scontro epico riconosce le figure archetipiche di uno dei miti fondativi della nostra cultura, l'Iliade, in cui si scontrano la ferocia di un guerriero assetato di sangue e l'intelligenza calcolatrice di uno stratega."

3. L'articolo della settimana (202)

Una piccola idea che ha cambiato il mondo compie trent'anni: gli sms (che gli anglosassoni chiamano semplicemente "text").

"L’anno del Pippero di Elio e le Storie Tese & Le Mystrère des Voix Bulgares e di Hanno ucciso l'Uomo Ragno degli 883. L'anno anche di Mani Pulite, le stragi di Capaci e via d'Amelio e del primo sms della storia. Un messaggio di auguri, un semplice "Buon Natale", "Merry Christmas", inviato il 3 dicembre del 1992 da un ingegnere inglese della Sema Group di nome Neil Papworth.

Lo Short Message Service, o sms, non lo aveva inventato lui. Otto anni prima due esperti in telecomunicazione franco-tedeschi, avevano sviluppato l'idea. Prima però che ci si mettesse d'accordo sui parametri e sugli standard tecnici necessari ci volle parecchio tempo..."

4. La citazione finale (202)

“Le macchine mi colgono di sorpresa con grande frequenza.”

(Alan Turing)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


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