Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

Clicca qui per iscriverti.


1. Investire senza un Metodo è come guidare senza volante (puntata 235 del 26/08/2023)

Comincio subito con la prima riflessione che considero decisiva: non si può investire senza un Metodo.

E' impossibile improvvisare ed è pericolosissimo lasciarsi andare all'impulso, all'intuizione e all'emotività del momento.

Ci vuole un Metodo che sappia fare, con semplicità e provata efficacia, tutte le seguenti, poche, ma decisive cose:

La prima: gestire l'entrata in pfolio di un nuovo investimento. Come cominciare ad Investire?

La seconda: gestire la prima fase della carriera di un nuovo investimento. Quanto e in che tempi Investire?

La terza: gestire l'insuccesso di un investimento. Quando vendere in perdita?

La quarta: gestire il successo di un investimento: Quando prendere il profitto?

Con due Appendici importanti:

Appendice 1: considerare le fasi di un mercato finanziario per l'impatto che hanno sui nostri investimenti;

Appendice 2: considerare la dimensione e la durata dei nostri investimenti, nonchè l'età e la psicologia dell'investitore.

Nel mio Metodo ci sono risposte semplici, e testate da più di 35 anni di esperienza (e statistiche), a tutte le questioni di cui sopra.

Nel mio Metodo ci sono Tutte le Risposte che applichiamo con regolarità e che hanno avuto, e continuano ad avere, una grande importanza nei risultati della Maratona dell'Investimento di Fw.

Il mio Metodo dice chiaramente:

1 Come e quanto (il cosa e il quando lo dicono i nostri abbonamenti Premium) Investire in una società (azioni) o in debito (obbligazioni);

2 Come e quanto aumentare il proprio investimento;

3 Come e perchè accumulare (usare altro denaro, altro risparmio) su un investimento;

4 Come e quando vendere un investimento perchè non ha funzionato;

5 Come, quanto e quando vendere un investimento perchè ha avuto successo.

Potete trovare il mio Metodo in qualsiasi abbonamento Premium di Fw (escluse le Watchlist) cliccando qui.

Un consiglio finale: se siete novizi di FinanzaWorld partecipate Gratis al Meeting della Finanza democratica on line col sottoscritto, cliccando subito qui.

2. Il mio libro della settimana (235)

M. Franco: Andreotti: ritratto di un uomo, di un'epoca e di un Paese

(Solferino)

Giulio Andreotti voleva chiudere la sua lunghissima carriera politica diventando presidente della Repubblica. Invece l'abbiamo visto sul banco degli imputati.

Com'è potuto accadere? Che Paese è davvero l'Italia e come sono davvero gli italiani (troppi italiani)?

"È sopravvissuto a due guerre mondiali, sette papi, la monarchia, il fascismo, la Prima Repubblica e la Seconda. E a sei processi per mafia e omicidio. Giulio Andreotti è stato un esemplare unico del potere in Italia per longevità, sopravvivenza agli scandali, dimestichezza con gli apparati dello Stato e del Vaticano, consuetudine con le classi dirigenti mondiali del passato.

È stato unico perfino nell'aspetto fisico, che ha nutrito generazioni di vignettisti.

Ad oltre cento anni dalla nascita, il 14 gennaio del 1919, ripercorrere la sua vita e la sua epoca significa fare i conti con la distanza siderale tra la sua Italia e quella di oggi.

Dopo essere stato incombente per mezzo secolo come uomo di governo e come enigma dell'Italia democristiana, Andreotti non c'è più. E non solo perché è morto, il 6 maggio del 2013. Non esistono più la sua politica, la sua cultura, il suo Vaticano.

Rimane solo l'eco lontana e controversa del «processo del secolo», che doveva chiarire le sue responsabilità e che invece si è concluso nel modo più andreottiano: con una verità sfuggente.

Nel suo libro, ampiamente rivisto e aggiornato per questa nuova edizione, Massimo Franco racconta e analizza Andreotti e il suo mondo: gli alleati, i nemici, il suo alone intatto di mistero, ma anche la famiglia invisibile per decenni, e sorprendente nella sua stranissima normalità.

Attraverso la silhouette curva del «Divo Giulio», aiuta a capire che cosa siamo stati e non siamo più. In un'Italia che cambiava o fingeva di cambiare, Andreotti rimase sempre se stesso: nel bene e nel male. Emblema e garante dello status quo nell'era della guerra fredda, ha rappresentato l'«uomo del Purgatorio» per antonomasia, in una nazione in bilico tra Paradiso occidentale e Inferno comunista. Ha permesso a un'Italia di specchiarsi per mezzo secolo in lui, di sentirsi migliore, o forse solo di auto-assolversi.

Le ha fornito la bussola: un pessimismo di fondo sulla natura umana, alleviato dall'ironia."

3. L'articolo della settimana (235)

Giulio Andreotti era pure un curioso esempio di telegenia. Guardate questa improbabile, eppure accaduta, intervista con Mike Bongiorno del 1990, solo due anni prima che "Mani pulite" irrompesse sulla scena. Il Muro di Berlino era caduto pochi mesi prima ...

4. La citazione finale (235)

“L'umiltà è una virtù stupenda, a patto che non la si eserciti nella dichiarazione dei redditi.”

(Giulio Andreotti)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


Elenco delle puntate: