Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

Clicca qui per iscriverti.


1. La ricchezza delle donne (italiane) (puntata 277 del 15/06/2024)

In Italia, 16 donne hanno più di un miliardo. Di patrimonio totale. Meglio di noi solo Usa, Cina e Germania.

La Francia vanta la donna più ricca del mondo, cioè l'erede di L'Oreal (fondata dal nonno: Françoise Bettencourt Meyers.

Ma torniamo alle italiane:

La prima in classifica è Massimiliana Landini Aleotti (cinquantaseiesima posizione con 6,57 miliardi) delle industrie farmaceutiche Menarini, segue Miuccia Prada (5,24 miliardi di patrimonio).

In settantesima posizione e Alessandra Garavoglia (108esimo posto con 3,4 miliardi) della famiglia che controlla Campari, poi Giuliana Benetton (113esimo posto con una ricchezza di 3,19 miliardi) dell'omonimo gruppo veneto.

Subito dopo Isabella Seragnoli (114esimo posto con 3,18) con il packaging della Coesia, e Susan Carol Holland (2,81 in 131esima posizione) azionista di controllo di Amplifon.

Cos'hanno in comune queste donne così abbienti?

Due cose piuttosto visibili:

La prima: la loro ricchezza deriva (e dipende) dalle azioni delle società che hanno creato, gestito, e/o ereditato.

La seconda: alcune di queste aziende sono quotate nella Borsa italiana. Il che rende la loro ricchezza, allo stesso tempo, volatile e socializzabile.

Io lo trovo interessante, voi?

(Se non siete ancora abbonati Premium di Fw, Lodovico Carlà ha qualcosa d'interessante da proporvi: premium@finanzaworld.it )

Un consiglio finale: se siete novizi di FinanzaWorld partecipate Gratis al Meeting della Finanza democratica on line col sottoscritto, cliccando subito qui.

2. Il mio libro della settimana (277)

L. Sciascia: La scomparsa di Majorana

(Adelphi)

Ettore Majorana era uno dei pochissimi uomini (fisici nucleari) ad aver capito con largo anticipo che la costruzione di una superbomba finale fosse possibile.

Probabilmente per questo ha deciso di scomparire per sempre.

"Fra la partenza e l'arrivo in un viaggio per mare da Palermo a Napoli, il 26 marzo 1938, si perdono le tracce del trentunenne fisico siciliano Ettore Majorana, definito da Fermi un genio della statura di Galileo e di Newton.

Suicidio, come gli inquirenti dell'epoca vogliono lasciar credere, o volontaria fuga dal mondo e, soprattutto, dai terribili sviluppi che una mente così acuta e geniale può aver letto nel futuro della scienza, prossima alla messa a punto della bomba atomica?

Su questo interrogativo Sciascia costruisce uno dei suoi romanzi più intensi per la finezza dell'analisi e dell'immedesimazione in moventi non detti, come nella logica e nell'etica segreta di Majorana."

3. L'articolo della settimana (277)

"Per avere scritto il romanzo "Il giorno della civetta" (Einaudi, 1961) Leonardo Sciascia (1921-1989) fu accusato di "aver inventato la mafia".

In seguito alle polemiche suscitate dall'articolo "I professionisti dell'antimafia" (apparso sul "Corriere della Sera" il 10 gennaio 1987), lo scrittore siciliano venne accusato "in senso contrario, di non essere abbastanza partecipe alla lotta contro la mafia".

E' lo stesso Sciascia a rivendicare la sua "coerenza rispetto alla realtà effettuale delle cose" in un'intervista con il poeta Franco Loi, registrata pochi mesi prima di morire (8 aprile 1989) per la Radio Svizzera Italiana..."

4. La citazione finale (277)

“Tutti i nodi vengono al pettine. Quando c’è il pettine.”

(Leonardo Sciascia)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


Elenco delle puntate: