Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. I tempi non cambiano mai (parte seconda e fine) (puntata 171 del 04/06/2022)

In questi giorni sto rileggendo, per l'ennesima volta, il classico dei classici dei volumi sull'investimento razionale: The Intelligent Investor di Ben Graham.

Parto subito con la seconda parte e la risposta lasciata in sospeso ...

Mi spiego meglio: un libro come The Intelligent Investor è ancora oggi un testo per imparare ad investire, o è, come Reminiscences of a stock operator di Edwin Lefevre del 1923, solo un interessante testo di storia indiretta di Wall Street?

Un po' una cosa e un po' l'altra.

Secondo tanti, i mercati finanziari oggi sono assai più efficienti che non ai tempi di Graham.

Perchè, sostengono, è molto più difficile coglierli impreparati sul valore di una società e dei suoi asset.

In più, insistono, la differenza tra speculatori ed investitori è sempre meno netta, da Internet in poi.

Non potrei essere meno d'accordo con loro e non potrei essere più d'accordo con Graham.

Ed ecco perchè:

1 Essere Investitori e non speculatori:

E' sempre fondamentale ricordarsi che il nostro obbiettivo è moltiplicare i denari che risparmiamo e difenderli dall'inflazione nel tempo.

Per mantenere e migliorare il nostro tenore di vita.

E questo si ottiene solo ragionando e comportandosi da Investitori, mirando ad evitare perdite nel breve termine, e ad accumulare percentuali di interesse sul nostro investimento, mese dopo mese, anno dopo anno.

Lasciando agire la magia dell'interesse composto che Einstein definiva un vero 'miracolo' della matematica.

Avere sempre una mentalità da Investitore.

2 Capire bene l'investimento Value:

I detrattori di Graham sostengono che è impossibile, o comunque molto molto difficile per un piccolo investitore:

a) Capire quando una società è sottovalutata;

b) Trovare una di queste società sul mercato.

Purtroppo per i detrattori non è affatto così.

Un piccolo investitore ha invece molti vantaggi rispetto ad un gestore professionale.

Deve solo dedicare ai suoi investimenti un po' di tempo e attenzione, informarsi e studiare le sue società.

Come farebbe per una casa che vuole comprare.

Stiamo parlando del nostro denaro, anzi, di più, stiamo parlando del nostro attuale e, soprattutto, futuro, livello e qualità di vita.

Le società sono spesso mal valutate.

Pensate, per esempio, a quante aziende sopravvalutate c'erano nel 1999 e nei primi mesi del 2000 al Nasdaq.

E quante erano sottovalutate alla fine del 2002.

3 Migliorare il nostro comportamento finanziario.

Questo è un insegnamento immortale di cui abbiamo tutti bisogno. Graham dice, in sostanza, che il nostro rapporto con il denaro e con gli investimenti, e i nostri risultati, dipendono dal nostro comportamento.

NON da quello dei mercati.

Se sappiamo quello che facciamo, se capiamo in cosa, perchè e a che prezzo investiamo, non possiamo sbagliare e il nostro patrimonio crescerà regolarmente nel tempo.

Esattamente come è successo agli abbonati Premium, SuperPremium e Platinum di FinanzaWorld (dal 1999) con i risultati che ben conoscete.

Risultati finanziari e risultati comportamentali.

I tempi, su questo almeno, non cambiano mai.

Se non sapete da che parte cominciare e volete raggiungere i risultati che hanno raggiunto gli abbonati a FinanzaWorld dal 1999 ad oggi scrivete subito a:

lodovico.carla@finanzaworld.it (Citate questa rubrica, vi attende una sorpresa).

Un consiglio finale: se siete novizi di FinanzaWorld partecipate Gratis al Meeting della Finanza democratica on line col sottoscritto, cliccando subito qui.

2. Il mio libro della settimana (171)

C. McDouglall: Born to run

(Mondadori)

Ho letto questo libro la scorsa estate. E volevo già consigliarvelo a settembre, però poi ho preferito altre cose più finanziarie.

Ma non l'ho certo dimenticato...

"Christopher McDougall, giornalista, ex inviato di guerra e runner dilettante ci racconta il suo viaggio avventuroso sulle tracce dei Tarahumara, una popolazione che vive nei selvaggi Copper Canyon dello stato messicano di Chihuahua.

I Tarahumara - "il popolo più gentile, più felice e più forte della terra" - sono i più grandi runner di tutti i tempi, capaci di correre decine di chilometri in condizioni estreme senza apparente fatica e senza subire infortuni.

Il loro segreto consiste in una dieta frugale ma perfettamente equilibrata (se escludiamo il topo alla griglia e un distillato locale piuttosto alcolico di cui sono ghiotti), in una tecnica della corsa particolarmente efficace e in un atteggiamento mentale più simile alla saggezza del filosofo che all'aggressività a cui i nostri campioni ci hanno abituato.

Coinvolgente e ironico, McDougall punteggia il suo racconto di aneddoti su grandi corridori del passato come Emil Zatopek o Roger Bannister, e di singolari scoperte, arricchite di consigli tecnici e dati scientifici, sul mondo delle ultramaratone.

Sapevate che la dieta ideale per un ultramaratoneta è quella vegetariana? E che più le scarpe da running sono ammortizzate più sono pericolose, e che quindi il modo migliore di correre è indossare le scarpe peggiori? E avreste mai immaginato che i corridori raggiungono il picco della velocità a 27 anni, dopo di che comincia un lento ma inesorabile declino?"

Alcuni sono nati per correre. Altri per leggere ... -ò-

3. L'articolo della settimana (171)

Lo scrittore Alberto Arbasino aveva compiuto 90 anni poco prima di morire. Ci mancherà il suo spirito e la sua lucidità. In questa intervista di Malcolm Pagani potete scoprirne una piccola parte. Il resto è nei suoi libri.

'Pur refrattario all’elaborazione di un saggio sul maleducato da carrozza: “Il tempo è prezioso e la tolleranza costa già un notevole sforzo”, Alberto Arbasino soffre treni, scompartimenti e vicini ciarlieri.

“Prendere le cosiddette vetture silenziose, che poi tanto silenziose non sono, è un’accortezza inutile”. Parlano tutti ad alta voce: “Dei fatti loro, dell’intimo, del personale”.'

4. La citazione finale (171)

"Il denaro non puzza."

(Tito Flavio Vespasiano)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


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