Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. Il potere degli Ossessionati (puntata 176 del 09/07/2022)

Ho finito di (ri)leggere ieri la biografia di Steve Jobs di Walter Isaacson, un'impresa (656 pagine con un carattere microscopico) che posso suggerirvi per una ragione che è al centro di questo numero di FC Consiglia.

La vita del co-fondatore di Apple è parecchio nota: nato nel 1955, ha preso per i capelli la generazione degli anni '60 del secolo scorso ed ha attraversato, con alterne vicende, tutta l'epoca del boom del personal computer e della creazione del Simulmondo digitale.

Fino alla morte prematura nel 2011.

Il libro si legge in fretta ed è ovviamente pieno di avvenimenti e personaggi. Ma c'è una cosa che rimane in testa dopo l'ultima pagina: Steve Jobs era un Ossessionato.

Ossessionatissimo direi.

Curava personalmente ogni singolo dettaglio in un'azienda (anzi 2, anzi 3) con decine di migliaia di dipendenti e un numero notevole di managers.

Andava su tutte le furie se il livello di qualità che aveva in testa per i prodotti e i servizi delle sue aziende, non si ficcavano anche nella cultura e nella pratica giornaliera di tutti. E' successo alla Apple, alla Next e poi alla Pixar.

Jobs aveva l'Ossessione della Perfezione.

E' bello avere questa caratteristica e spesso, nella mia esperienza quasi sempre, quando vi imbattete in un personaggio del genere un eventuale vostro investimento (come consumatore o come azionista) diventa molto appagante.

Infatti Fw ha investito con grande entusiasmo e successo nella Pixar, Lodovico Carlà ha scelto in tempi non sospetti (autunno 2004 aveva 10 anni) la Apple grazie all'amore che nutriva per il suo iPod.

Sono tanti gli Ossessionati che mi vengono in mente e i loro prodotti parlano da soli:

Sergio Bonelli con la sua meravigliosa casa editrice di Tex, Zagor e Dylan Dog, fumetti stupendi che leggeva e rileggeva instancabilmente fino a quando non superavano la perfezione.

Mi piaceva esercitarmi a trovare un refuso o un errore di ortografia nei suoi albi.Erano rarissimi come certi diamanti.

Quasi unici.

Tutte le volte che ci siamo incontrati glielo dicevo e un velocissimo sorriso compariva sulla sua faccia impenetrabile.

Oppure Bernardo Caprotti al comando di Esselunga (sapete che l'aveva comprata da Rockefeller?) dal 1965, capace di rimettersi a lavorare a 90 anni suonati proprio per evitare che i figli disperdessero quell'Ossessione che ha dato il successo alla sua catena di supermercati.

E Michele Ferrero, in grado di trasformare in pochi anni una piccola azienda dolciaria nella casa della Nutella, che quanto ad Ossessione degli italiani e di tutto il mondo non ha alcun bisogno dei miei commenti.

E che dire di Arnoldo Mondadori: pare controllasse personalmente che la carta igienica non venisse sprecata nei bagni della casa editrice; di Leonardo Del Vecchio (anche lui è tornato a capo di Luxottica a 80 anni per ridare impulso all'azienda); Angelo Rizzoli (libri, giornali, cinema, calcio); Edoardo Bianchi (il mito della bicicletta) ...

Tutti e quattro vengono dal medesimo orfanotrofio milanese dei Martinitt e, oltre al successo, sono riconoscibili per l'Ossessione di fare il meglio possibile.

Ogni giorno.

La forza degli Ossessionati, quella inesauribile spinta interiore che Warren Buffett (forse il re di questa categoria) cerca con assoluta determinazione in tutti i suoi manager.

Mi piacciono gli Ossessionati, mi piacciono i loro prodotti. Come cittadini, consumatori ed investitori gli dobbiamo molto. Le nazioni che li aiutano e non li ostacolano sono le più ricche del mondo.

Anche noi a FinanzaWorld ce la mettiamo tutta per essere un po' come loro. Magari, spero, si vede.

Ma ho una domanda prima di chiudere: anche voi come Jobs (come il sottoscritto) siete appassionati del vostro lavoro e perfezionisti fino all'Ossessione?

Se è così scrivetemi e raccontatemelo: mi piace aver a che fare con persone come voi. E non importa quanto grande sia la vostra azienda o importante il vostro lavoro. E nemmeno quanti anni avete.

Dal 1999 a FinanzaWorld abbiamo aiutato decine di migliaia di persone a riprendere in mano il proprio denaro. E voi in che mani l'avete lasciato?

Se non sapete da che parte cominciare e volete raggiungere i risultati che hanno raggiunto gli abbonati a FinanzaWorld dal 1999 ad oggi scrivete subito a:

lodovico.carla@finanzaworld.it (Citate questa rubrica, vi attende una sorpresa).

Un consiglio finale: se siete novizi di FinanzaWorld partecipate Gratis al Meeting della Finanza democratica on line col sottoscritto, cliccando subito qui.

2. Il mio libro della settimana (176)

W. Isaacson: Steve Jobs

(Mondadori)

Se non l'avete ancora fatto, leggere questa biografia di Steve Jobs è quasi un obbligo ... Ma attenzione: l'Ossessione del fondatore della Apple è contagiosa.

"Più di quaranta colloqui personali con Steve Jobs in oltre due anni, e più di cento interviste a familiari, amici, rivali e colleghi, hanno permesso a Walter Isaacson di raccontare l'avvincente storia del geniale imprenditore la cui passione per la perfezione e il cui carisma feroce hanno rivoluzionato sei settori dell'economia e del business: computer, cinema d'animazione, musica, telefonia, tablet, editoria elettronica.

Mentre tutto il mondo sta cercando un modo per sviluppare l'economia dell'era digitale, Jobs spicca come la massima icona dell'inventiva, perché ha intuito in anticipo che la chiave per creare valore nel ventunesimo secolo è la combinazione di creatività e tecnologia, e ha costruito un'azienda basata sulla connessione tra geniali scatti d'immaginazione e riconosciute invenzioni tecnologiche.

Nonostante abbia collaborato in prima persona alla stesura di questo libro, Jobs non ha imposto nessun vincolo sul testo né ha preteso di leggerlo prima della pubblicazione. E non ha posto alcun filtro, incoraggiando anzi i suoi conoscenti, familiari e rivali a raccontare onestamente tutta la verità.

Lui stesso parla candidamente, talvolta in maniera brutale, dei colleghi, degli amici e dei nemici, i quali, a loro volta, ne svelano le passioni, il perfezionismo, la maestria, la magia diabolica e l'ossessione per il controllo che hanno caratterizzato il suo approccio al business e i geniali prodotti che ha creato.

3. L'articolo della settimana (176)

Il tema della settimana è l'Ossessione. Incarnata da uno come Steve Jobs.

Eccovi una straordinaria intervista al genio californiano che si considerava perduta ...

"Come sei finito nel mondo dei personal computer?

…Quando avevo 12 anni ho telefonato a Billy Hewlett il co-fondatore della Hewlett Packard. Allora i numeri di telefono erano tutti nell’elenco e mi è bastato cercare il suo nome. Ha risposto e gli ho detto: “Mi chiamo Steve Jobs, lei non mi conosce, ho 12 anni e sto costruendo un frequenzimetro, mi servono dei pezzi di ricambio”.

Abbiamo parlato per una ventina di minuti…non lo dimenticherò finché vivrò. Oltre ai pezzi che cercavo mi ha anche offerto un lavoro estivo. Io avevo 12 anni e quell’esperienza di ha influenzato molto…"

4. La citazione finale (176)

“Sono convinto che circa la metà di quello che separa gli imprenditori di successo da quelli che non hanno successo sia la pura perseveranza.”

(Steve Jobs)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


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