Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. Rischio e Volatilità sono cose (molto) diverse (puntata 159 del 12/03/2022)

I titoli azionari sono, a medio e lungo termine, gli investimenti che (storicamente) hanno reso di più.

Ma (a breve termine) possono fluttuare in modo tale da rendere la vita difficile a molti investitori che non conoscano se stessi (psicologicamente) e che non capiscano il perchè di queste fluttuazioni.

Le fluttuazioni ci sono per (almeno) due motivi principali:

1 Perchè ai mercati azionari partecipano tre generi di operatori con finalità diverse e con diversi metodi e tempi di attività:

a) i traders che operano spesso a breve e brevissimo termine, provocando bruschi movimenti dei prezzi delle azioni;

b) le istituzioni cioè fondi, banche e assicurazioni che hanno interessi vari a muovere spesso i mercati;

c) il pubblico privato (anche detto retail) che fa muovere il mercato (soprattutto) perchè si comporta in modo a volte (spesso) impulsivo e irrazionale.

E poi il secondo motivo:

2 Perchè le aziende, e quindi le azioni che le rappresentano, hanno una vita economica e finanziaria che è fatta, come per le persone, di alti e bassi.

La psicologia dell'investitore azionario deve essere preparata ad accettare la natura di queste fluttuazioni (e dei movimenti a breve delle azioni), e costruirsi una maturità comportamentale che eviti le reazioni impulsive ed emotive.

Anche perchè la volatilità, a saperla sfruttare, è la nostra migliore amica. E non ha nulla a che vedere con il Rischio.

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2. Il mio libro della settimana (159)

A. Politkovskaja: La Russia di Putin

(Adelphi)

Nei giorni dell'invasione russa dell'Ucraina ho pensato di leggere una biografia di Putin. Sono andato su Amazon a vedere cosa c'era d'interessante e ho scoperto che, nel 2005, una coraggiosa giornalista aveva scritto un libro dal titolo "La Russia di Putin".

Gli è costato la vita.

"Da qualche tempo l'Occidente cerca di tranquillizzarsi sulla Russia, pensando a Vladimir Putin come a un bravo ragazzo volenteroso.

In questo libro la giornalista moscovita Politkovskaja, nota per i reportage sulle violazioni dei diritti umani e civili in Russia, ribalta quest'immagine.

Non si tratta però di una fredda analisi politica.

Come spiega la stessa autrice: "Il mio libro è fatto di appunti disordinati ai margini della vita in Russia. Per il momento non posso analizzare quell'esistenza. Sto semplicemente vivendo, e prendendo nota di ciò che vedo".

E ciò che vede è una vita quotidiana grottesca, quando non tragica, il crack economico, le degenerazioni dell'ex Armata Rossa, la strage dei bambini a Beslan..."

3. L'articolo della settimana (159)

Un aspetto poco analizzato della tragedia Ucraina (leggi: invasione russa) è la guerra scatenata dai principali gruppi di hackers contro obiettivi sensibili di Mosca.

Nello scacchiere che vede contrapposti Russia e Ucraina si sta imponendo un terzo giocatore sempre più determinate: Anonymous, il collettivo di hacker che dal momento in cui Putin ha annunciato l'avanzata militare su Kiev ha scatenato la propria guerra all'insegna dell'hashtag #OpRussia cioè Operation Russia.

Nessun proiettile, nessuna bomba. Solo codici informatici che però producono più danni di un'esplosione...

4. La citazione finale (159)

"È che io so cosa fare. Quando sei un hacker, riesci a entrare in sintonia con le macchine."

(Jeffrey Deaver)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


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